Quando e perché serve l’Attestato di Prestazione Energetica (APE)

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Le nostre case oggi dichiarano la propria “condotta in consumi ed emissioni di CO2”, inclusa in una vera e propria pagella nota come Attestato di Prestazione Energetica. Scopriamo insieme quando è obbligatorio ottenerlo, chi lo redige, quanto costa e per quanto tempo è valido.

 

Si scrive APE, si legge Attestato di Prestazione Energetica… e si concretizza nel  documento che fotografa il fabbisogno e le performance energetiche della tua casa, attestandone la “classe energetica” di appartenenza: una speciale pagella che ti aiuterà a capire quanto è “indisciplinata” sotto il profilo dei consumi e se è il caso di intervenire (e quanto) per migliorarne le prestazioni (oltre che il valore sul mercato!).


Cosa attesta l’APE in concreto

Attraverso l’APE potrai venire a conoscenza di tutte quelle caratteristiche che incidono concretamente sui costi di gestione, sul comfort e sull’impatto ambientale dell’abitazione: scoprirai quindi sia di quanta energia avrà bisogno nell’arco dell’anno per riscaldare e raffrescare gli ambienti e produrre acqua calda sanitaria, sia quanta anidride carbonica emette. E non solo: otterrai anche consigli su quali interventi di ristrutturazione o di riqualificazione adottare per rendere la tua casa energicamente più efficiente.


Ci sono 10 classi energetiche

Come in una vera pagella, nell’APE non possono mancare i voti attribuiti alle performance della casa, espressi mediante l’uso di lettere, dalla A – che rappresenta la più virtuosa e a basso consumo – alla G – la meno performante: sebbene però vi siano solo 7 lettere, le classi energetiche sono in realtà 10 perché alla lettera A appartengono ben 4 classi energetiche, che per differenziarsi sono seguite dai numeri da 1 a 4 (A1, A2, A3, A4). La classe A4 è in assoluto la più efficiente, mentre la classe A1 rappresenta “l’ultima classificata” nell’olimpo delle case più virtuose.


È sempre obbligatorio?

Oltre a essere richiesto per tutti gli edifici di nuova costruzione, l’APE è obbligatorio per gli immobili esistenti oggetto:

    1. di compravendita e di nuovo contratto di locazione. Se vendi casa, per esempio, dovrai mostrare l’APE in fase di trattativa e consegnarlo all’atto della firma del contratto. Se invece cerchi casa in affitto, il proprietario di casa dovrà consegnartelo in copia conforme all’originale. Come conseguenza, la classe energetica risultante dall’APE va citata in ogni annuncio immobiliare.
    2. di lavori di ristrutturazione importanti su elementi dell’involucro esterno (quindi pareti perimetrali, copertura e infissi) la cui superficie complessiva superi il 25% dell’involucro stesso.

Chi lo redige

Dev’essere redatto da un “certificatore”, ovvero un esperto indipendente “accreditato”, che abbia i requisiti richiesti dal DPR 16 aprile 2013, n. 75: l’esperto non deve avere legami di parentela con il richiedente e, nel caso di edifici esistenti, non deve essere coinvolto nella realizzazione dei lavori di ristrutturazione, né legato ai produttori dei materiali e dei componenti utilizzati.


Per quanto tempo è valido

L’APE vale dieci anni a partire dalla data del suo rilascio, ma va aggiornato a ogni intervento di ristrutturazione che modifichi la classe energetica dell’immobile e la sua validità è legata al rispetto dei controlli di manutenzione ed efficienza energetica degli impianti termici dell’edificio previsti dalla norme: se i controlli non sono effettuati, l’APE decade il 31 dicembre dell’anno successivo a quello in cui è prevista la prima scadenza non rispettata.


Quanto costa?

Sul costo della certificazione energetica possono influire moltissime variabili e non esistono ancora valori standard e nazionali di riferimento: a titolo di esempio possiamo dire che per un appartamento di medie dimensioni si possono spendere 150-250 euro che, a seconda delle circostanze, potrebbero salire a 500 euro.

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