Erbe infestanti buone da mangiare

Settembre è il mese ideale per ripulire l’orto dalle erbacce che durante l’estate sono proliferate ovunque. Ma non tutte le erbe infestanti sono da buttare! Scopri quali sono le più buone in cucina.

Settembre è il mese ideale per ripulire l’orto dalle erbacce che durante l’estate sono proliferate ovunque. Ma non tutte le erbe infestanti sono da buttare! Scopri quali sono le più buone in cucina.

Amaranto, portulaca, tarassaco e borragine sono erbe che crescono spontanee in natura e negli orti con notevoli proprietà nutritive  e sapori che danno un tocco unico ai tuoi piatti. Ecco qualche ricetta per usare le “erbacce” in cucina!

Amaranto per i celiaci

Diffusa in tutta Italia, l’Amaranto è una pianta di origine sudamericana dove da secoli è conosciuta e usata nella preparazione di molti piatti tradizionali. Si caratterizza per le sue foglie larghe, a forma ellittica dal colore verde brillante e per la sua infiorescenza a pannocchia che produce centinaia di semi. L’amaranto può raggiungere anche i due metri di altezza e si possono consumare sia i semi sia le foglie entrambi ricchi di ferro, calcio, sali minerali e vitamine A e C. Le foglie si raccolgono in primavera, quando sono tenere e si fanno cuocere come le bietole o gli spinaci, mentre i semi si raccolgono tra agosto e ottobre e si consumano come i cereali. Ottimi come farina per fare il pane adatto anche ai celiaci poiché non contengono glutine.

Portulaca, ricca di Omega 3

Sono le foglie carnose, ottime da consumare crude in insalata, a rendere la portulaca una delle piante spontanee più usate in cucina. Prolifera negli orti estivi poiché ama il sole e i terreni ricchi di acqua. La varietà oleracea ha un andamento strisciante, radici poco profonde che la rendono facile da estirpare. Per il suo aspetto ricorda una pianta grassa e viene chiamata anche “erba porcellana” o “erba grassa”. Si raccoglie da marzo a ottobre rimuovendo le foglie più tenere che sono ricche di Omega 3 e puoi usare per arricchire le tue insalate, oppure puoi condirla insieme a noci e parmigiano.

Borragine per i ripieni

La borragine è l’ingrediente “segreto” e irrinunciabile di molte preparazioni della cucina ligure come i ravioli, le verdure ripiene e la torta pasqualina. Si riconosce facilmente per i suoi bellissimi fiori viola che attraggono le api e dalla finissima peluria che ricopre tutta la pianta. I fiori si possono consumare crudi nelle insalate o usati come elemento decorativo nella presentazione dei piatti, mentre le foglie si cuociono e si possono consumare condite oppure nei ripieni o come ingrediente principale insieme alla ricotta per i ravioli liguri. I semi di borragine sono ricchi di omega 6 e spremuto a freddo è usato anche come unguento lenitivo per la pelle.

Tarassaco, buono dalle radici al fiore

Del tarassaco non si butta via nulla! È una delle piante officinali più conosciute e apprezzate, in fitoterapia, il tarassaco viene consigliato come depurativo e diuretico, ma ha molte altre proprietà: è infatti ricco di vitamine, sali minerali e proteine. Le radici si raccolgono in autunno e sono ottime per la preparazione di infusi e decotti, mentre le foglie dal gusto amaro vanno raccolte in primavera quando sono ancora tenere e si consumano crude in insalata. Anche i boccioli dei fiori si possono raccogliere e conservare sott’olio, sott’aceto e sotto sale e assumeranno un sapore molto simile a quello dei capperi.

Un consiglio in più: perché le foglie di queste piante spontanee restino di un bel colore verde brillante immergile nell’acqua bollente solo per pochi minuti e poi passale subito sotto un getto di acqua fredda, potrai usare l’acqua di cottura per altre preparazioni come zuppe e minestre.
Ecco che le così dette “erbacce” diventano un prezioso alleato in cucina!