Margherite in vaso: amiche di un’estate

M’ama o non m’ama? Semplici e allegre, le margherite ti regalano il buonumore e hanno un periodo di fioritura parecchio lungo: ti terranno compagnia fino a settembre. Ecco come curare le margherite in vaso.

 

Chi almeno una volta non ha provato strappare i petali chiedendosi “m’ama o non m’ama?”. La margherita è un fiore al femminile, dedicato alla dea Artemide, simboleggia la purezza e il candore della fanciullezza e rappresenta l’amore giovanile. Ne esistono centinaia di varietà, dalla classica dai petali bianchi a quelle gialle, rosa e rosse. Nasce spontanea in natura nei prati o come cespuglio, ma può essere coltivata sul balcone di casa regalando vivaci fioriture da maggio a settembre.


Prima di tutto, la scelta del vaso

Le margherite crescono meglio nei vasi di terracotta, che garantiscono il giusto ricambio con l’esterno e aiutano a mantenere la terra umida. Il vaso deve avere un diametro di almeno 18-20 cm e avere alla base un composto di argilla espansa di 5 cm per regolare il drenaggio dell’acqua. Le radici crescono rapidamente in lunghezza e quando fuoriescono dai buchi sul fondo del vaso, è giunto il momento per fare il rinvaso.


Posizione, innaffiatura e potatura

Nessun altro fiore ha bisogno di tanto sole quanto la margherita; per questo si adatta bene ai luoghi caldi e fiorisce anche in piena estate. Posiziona i vasi sul balcone assicurandoti che possano ricevere i raggi del sole almeno per 5 ore al giorno. Tanto sole, però, vuol dire anche tanta acqua. Ricordati di bagnare i vasi 2 volte al giorno, al mattino presto e alla sera, versando l’acqua lentamente, direttamente nel terreno. Nei periodi meno caldi, basta 1 volta al giorno o 3 volte la settimana sempre, in base alla temperatura esterna. Per stimolare la fioritura pratica la cimatura, ovvero la potatura della parte apicale dello stelo, usando forbici o cesoie senza esagerare (al massimo 5 cm).


Difendile dai parassiti

I nemici delle margherite si chiamano afidi o pidocchi, chiocciole e ragnetti rossi. Questi parassiti aggrediscono la pianta danneggiando sia le foglie, sia i fiori, bucandoli, macchiandoli  e deformandoli. Se invece vengono attaccate da un fungo, le piante seccheranno in breve tempo, senza alcun rimedio.

Nel caso dei pidocchi, si possono eliminare estirpando le parti colpite e trattando l’intera pianta con un antiparassitario povero d’azoto, mentre se ad insidiare le margherite sono le chiocciole, bisogna impedire che possano raggiungere la pianta. Un po’ di cenere o sabbia intorno alla pianta basterà per impedire alla chiocciola di strisciare.


Buone anche in cucina

Perché non usare le margherite per dare un tocco di vivacità e delicatezza ai tuoi piatti estivi? Per un’insalata ricca di colore, puoi usare i fiori interi e le foglie più fresche: le margherite infatti fanno parte dei fiori edibili ovvero adatti ad essere mangiati. Oppure puoi usarle per la decorazione di dolci e torte. Foglie e fiori essiccati, inoltre, possono essere usati per infusi con proprietà ricostituenti adatte anche ai bambini inappetenti. La tisana bevuta a digiuno, infatti, stimola l’appetito.

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