Le storie di Assistenza Casa – Il termosifone perde acqua

Maurizio

Maurizio

Impiantista

57 anni

Da più di 7 anni lavora per Assistenza Casa nell’area di Roma

Il guasto

Il calorifero del salotto di Luisa perde acqua, che fare?

La soluzione

Rivolgersi ad artigiani qualificati!
Maurizio capisce al volo quando un impianto è fatto a regola d’arte e quando no. E sa risolvere i problemi.

Brutto guaio a casa di Luisa, in quel di Roma. Il termosifone che riscalda il salotto perde acqua. Meglio non indugiare – anche per evitare di danneggiare il bel parquet in rovere – e contattare subito il supporto telefonico di Assistenza Casa. L’uscita del tecnico incaricato, Maurizio, viene organizzata in un lampo e la questione archiviata in poco tempo.

 

L’intervento

Lucia ha un impianto autonomo, caloriferi in alluminio e la fuoriuscita d’acqua è evidente, per terra, a occhio nudo. “In questi casi – spiega Maurizio – la perdita dipende perlopiù da dilatazione termica tra diversi materiali, quindi si verifica tra corpo del termosifone e codoli della valvola o del detentore (la prima regola il flusso dell’acqua calda che entra nel calorifero, mentre il secondo bilancia quello dell’acqua in uscita, ndr). La maggior parte delle volte si deve intervenire proprio sulla filettatura dei raccordi di allacciamento”.
A casa di Luisa, Maurizio posiziona un contenitore sotto al detentore, isola l’impianto chiudendo valvola e detentore, fa fuoriuscire l’acqua dal radiatore, svita il codolo del detentore con l’apposita chiave esagonale, pulisce il filetto, rifà la giunzione ad hoc, riavvita e riapre l’alimentazione dal basso di modo che l’acqua arrivi gradualmente al codolo della valvola. A questo punto richiude il tutto e infine rimette in moto l’impianto tramite la manopola della valvola. Il flusso è ripristinato e il guasto risolto!

 

I consigli dell’artigiano

• Per quale ragione il termosifone perde acqua?

A monte c’è un errore umano, quello di chi, in fase di installazione, non fa a regola d’arte la giunzione del raccordo esterno che allaccia il termosifone. Anche perché la tendenza è quella di affidarsi troppo al teflon, lo standard di fabbrica per i raccordi: i codoli vengono fatti “a bagno di teflon”. Personalmente preferisco aggiungere anche la canapa, che a contatto con l’acqua si gonfia e assorbe eventuali perdite.

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• Ci sono altre possibilità di perdita d’acqua dai caloriferi, oltre al caso di cui ci hai raccontato?

È piuttosto difficile che il termosifone perda acqua tra un elemento e l’altro: può succedere ai termosifoni in ghisa e in genere la ragione sta in un difetto di fabbrica. Anche la valvolina di sfiato potrebbe gocciolare, se è stata troppo stressata e allora non chiude più bene.

• Comunque, cosa bisogna fare quando il termosifone perde acqua?

Contattare un professionista. Si tratta principalmente di una cattiva installazione, oppure di imperfezioni nella costruzione per i caloriferi in ghisa, Bisogna sempre affidarsi a tecnici qualificati che conoscano il mestiere e i materiali.

• Altrimenti cosa si rischia?

L’acqua può macchiare il pavimento. Peggio ancora se si ha il parquet in legno, che finirà per gonfiarsi qualora non si corra ai ripari. In generale è più semplice rilevare delle perdite in caso di impianto autonomo, perché provocano un calo di pressione della caldaia e il suo conseguente blocco. Dunque risulta lampante che c’è un problema. Chi ha i termosifoni di casa coperti dietro alle tende o incassati in mobiletti deve poi prestare particolare attenzione, per evitare di accorgersi delle perdite quando è già tardi.

• Un consiglio di manutenzione dei caloriferi?

Per quelli in ghisa – un materiale che poco per volta si corrode e deteriora e crea dei fanghi – conviene fare un lavaggio chimico dell’impianto ogni 5 anni circa, sempre rivolgendosi a professionisti. Per i termosifoni in alluminio e acciaio invece non serve.

Parola di Maurizio!

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