Cucinare a vapore: dai ripiani impilabili in bambù alla vaporiera elettrica

A differenza della bollitura, la cottura a vapore non prevede il contatto diretto tra acqua e alimenti da cuocere, mantenendo le proprietà organolettiche del cibo. Inoltre puoi evitare l’uso di grassi in cottura e garantirti un’alimentazione leggera nella stagione estiva. Come si cucina a vapore? Puoi servirti di ripiani di bambù, cestelli in metallo e vaporiera elettrica.



È una tecnica di cottura particolarmente diffusa in Asia, soprattutto in Cina e Giappone, ma anche dalle nostre parti ha ormai acquisito popolarità. Cucinare a vapore significa evitare che l’acqua entri in contatto con gli alimenti da cuocere: il cibo, in questo modo, mantiene le sue sostanze nutritive. Si tratta inoltre di una cucina che consente di evitare l’impiego di grassi durante la preparazione delle pietanze. L’ideale, dunque, durante la stagione estiva, per fare il pieno di sali minerali e vitamine e allo stesso tempo mantenersi in forma con piatti leggeri oltre che nutrienti. Vediamo in dettaglio in cosa consiste la cottura a vapore, quali cibi si prestano ad essere cucinati in questo modo e quali strumenti utilizzare.


Come funziona la cottura a vapore

La cucina a vapore è una sorta di variante della bollitura e della lessatura (e, in generale, delle cotture in acqua o brodo caldi). Come queste tecniche, il metodo a vapore ti permette di fare a meno dei grassi di condimento, per esempio olio e burro, ma qui gli alimenti non vengono immersi: restano sospesi sul vapore, che li avvolge e così cuoce. Significa che i cibi non cedono nei liquidi le sostanze nutritive quali sali e vitamine idrosolubili e inoltre mantengono il loro peculiare aroma. Per cucinare a vapore, le pietanze sono adagiate su una superficie provvista di aperture, da riporre all’interno di una pentola – sul cui fondo si trova uno strato d’acqua – o sopra di essa. Cucinare a vapore implica tempi di esecuzione più lunghi rispetto a bollitura e lessatura (perché in pentola si raggiungono temperature inferiori), ma puoi accorciarli spezzettando gli alimenti da cuocere oppure usando la pentola a pressione, che sfrutta gli stessi principi ma all’interno della quale si raggiungono alte temperature, con conseguenti tempi record di cottura.


Quali alimenti cucinare a vapore

Puoi cucinare a vapore svariate verdure: tra quelle che danno il meglio di sé e risultano particolarmente gustose se cotte impiegando questa tecnica, ci sono asparagi, broccoli, carciofi, carote, spinaci e zucchine. Perfetti anche i legumi freschi che si trovano in questa stagione: fagiolini e piselli.Ottimi al vapore anche il pesce, i crostacei, le carni bianche e il riso a chicco lungo e sottile. In Oriente si ricorre a questo tipo di cottura anche per la pasta ripiena: pensa per esempio ai ravioli cinesi.

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Cucinare a vapore coi contenitori in bambù

Hai vari strumenti a disposizione per cucinare a vapore. Tipici della cucina asiatica, i contenitori in bambù sono dotati di coperchio, oltre che di base forata. Pertanto, molto semplicemente, si appoggiano sopra alla pentola che contiene l’acqua precedentemente portata a ebollizione (ne bastano 3 dita). Sono ultraleggeri, economici (10-20 €) e impilabili, così puoi cuocere più cibi contemporaneamente. Presta attenzione alle dimensioni di pentola e vaporiera in bambù: devono essere compatibili. E ricorda che per il lavaggio non puoi usare la lavastoviglie.


Cuocere con i cestelli a vapore metallici

Puoi invece mettere in lavastoviglie i classici cestelli in acciaio inox, da appoggio o con piedini che, per i modelli da inserire all’interno della pentola, evitano il contatto tra l’acqua e gli alimenti contenuti. Nella versione a petali richiudibili, i cestelli in metallosi adattano al diametro di qualunque pentola, al cui interno vanno inseriti una volta fatta bollire l’acqua. Dopodiché abbassa il fuoco, chiudi la pentola col suo coperchio e il gioco è fatto. I costi sono simili a quelli dei cestelli in bambù.


La cottura con la vaporiera elettrica

E poi c’è la vaporiera elettrica, un elettrodomestico molto utile, soprattutto perché ha cestelli impilabili e dunque puoi cucinare a vapore svariate preparazioni nello stesso tempo, senza gli svantaggi di altri sistemi (odori trattenuti e/o impossibilità di utilizzo della lavastoviglie per il lavaggio). Solitamente l’apparecchio ha una base che si collega alla corrente elettrica, con un pannello di comandi – timer e quantità d’acqua da inserire in base al tipo di alimento – e la vaschetta per l’acqua, un vassoio per la diffusione del vapore e la raccolta delle gocce di condensa, un numero variabile di cestelli con base forata e un coperchio. Il costo parte da 35 € circa e va a salire. Tieni presente che in genere si tratta di dispositivi un po’ ingombranti, ma se hai una famiglia numerosa, valuta l’acquisto: cucina salutare assicurata per tutti.

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