
Addio alla plastica: ecco le alternative
Bicchieri e cannucce commestibili, pellicole per alimenti a base di scarti vegetali, stoviglie in cartoncino biodegradabile, bioplastica, polpa di cellulosa, foglia di palma e legno. Scopri tutte le alternative ecologiche alla plastica.
Il processo di graduale riduzione della plastica nelle stoviglie e negli oggetti di uso quotidiano è già avviato e non si torna più indietro! In principio furono le buste per la spesa, sostituite da sacchetti biodegradabili, ora tocca a piatti, bicchieri e posate monouso in plastica di cui è già stata vietata la produzione. Novità in vista anche per cannucce e imballaggi! Ecco i materiali che ci faranno dire addio alla plastica.
Stoviglie in carta o in foglia di palma
Piatti, bicchieri e posate monouso sono difficili da riciclare e, insieme alle bottigliette, sono i principali responsabili dell’inquinamento da plastica. L’alternativa è già in commercio: piatti e bicchieri in cartoncino biodegradabile, posate o stoviglie in foglia di palma, robuste ed ecologiche ma soprattutto compostabili. Il loro prezzo è ancora poco competitivo rispetto alle stoviglie in plastica ma con l’aumento delle richieste da parte dei consumatori è destinato a ridursi. Per farti un’idea delle tipologie di stoviglie in foglia di palma oggi in commercio puoi visitare lo store di Amazon!
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L’idea è venuta ad una start up indonesiana: bicchieri realizzati con un’alga marina che dopo l’uso si possono mangiare perché ricchi di fibre, minerali e vitamine. Hanno una data di scadenza molto breve e vanno conservati in frigorifero, non alterano il sapore della bevanda che vogliamo consumare e anch’essi hanno un ottimo gusto in tre varianti: arancia, Thè verde o litchi.
Dagli Stati Uniti arriva la cannuccia commestibile, anch’essa realizzata con un’alga è senza glutine, senza zucchero, senza OGM e può essere mangiata anche da soggetti celiaci, iperglicemici o diabetici.
La creatività italiana ha reso possibile il commercio di cannucce mutuate dalla pasta. Si chiama Canù e non è altro che uno “zito” senza glutine realizzato con farina di riso o mais, una sorta di spaghetto bucato che svolge perfettamente la funzione di una cannuccia.
Imballaggi e pellicole naturali
Anche gli imballaggi per frutta e verdura sono responsabili di una grande quantità di rifiuti difficili da smaltire. Le vaschette in polistirolo stanno lasciando il posto a quelle in cartoncino, e quelle usate in gastronomia spesso sono in bioplastica, dunque compostabili. Una soluzione ecologia esiste già anche per la pellicola che le avvolge e che usiamo per conservare gli alimenti. Sono le pellicole vegetali, realizzate con residui derivati dalla lavorazione di frutta e verdura, riutilizzabili e da smaltire nell’umido. Oppure quelle in cera d’api, resistenti e malleabili quanto le pellicole in plastica.
Ancora lontana invece l’alternativa al commercio di bottiglie in plastica, anche se entro il 2025 conterranno almeno il 25% di PET riciclato e dal 2030 almeno il 30%.
Nel frattempo possiamo smettere di acquistarle e usare le più ecologiche ed economiche borracce termiche, ormai diffusissime, non solo negli zaini degli studenti!